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Le finalità della scuola dell’infanzia sono volte a promuovere lo sviluppo dell’identità, lo sviluppo dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze e lo sviluppo di una nuova cittadinanza.
L’IDENTITA’ |
L’identità del bambino si stabilisce sulla base dell’eredità genetica e biologica, ma ancora di più in ordine a quei valori culturali e religiosi che la famiglia e la scuola trasmettono. La scuola di ispirazione cristiana non può limitarsi a registrare tutto ciò che la società attuale accetta e pratica, ma propone un’antropologia dell’uomo che fa propri i valori evangelici e al modello di vita di Gesù di Nazareth. Un’identità che si esprime attraverso l’appartenenza alla famiglia ed al contempo ad una comunità più grande quale è la comunità scolastica. |
L’AUTONOMIA |
Il bambino realizza concretamente l’aspirazione umana alla libertà nelle varie forme della proposta cristiana, “il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, la solidarietà e l’impegno per il bene comune”. L’autonomia diviene un traguardo di sviluppo pedagogico che permea ogni scelta ed ogni intenzione educativa delle insegnanti. Ogni proposta e ogni scelta è regolata sulle disposizioni e sui bisogni di ogni bambino. I quotidiani gesti di aiuto dei bambini di 5 e 4 anni verso i più piccoli, la cura del processo di apprendimento, dei suoi tempi, del suo divenire sono la nostra direzione educativa verso l’autonomia del bambino. |
LA COMPETENZA
LA NUOVA CITTADINANZA |
Non è sfoggio precoce di un sapere posticcio, ma il risultato di un’attenta progettazione per campi di esperienza, una palestra di sperimentazione sociale entro la quale il bambino fa esperienza di se e dei suoi vissuti, ricostruisce i suoi sistemi simbolico - culturali e la rappresentazione della realtà che lo circonda, sviluppa le sue competenze. Riconosciamo in tutte le teorie sull’apprendimento come Bruner, Piaget e Gardner un'idea madre comune: la multiforme natura dello sviluppo delle competenze che può realizzarsi non senza una personalizzazione dell’apprendimento e il riconoscimento dell’identità di ogni singolo individuo.
Con l’introduzione della nuova materia “Cittadinanza e Costituzione" in ogni ordine e grado d’istruzione, anche nella scuola dell'infanzia si dovranno trasmettere conoscenze specifiche approfondendo alcune aree di lavoro curricolari centrate su: diritti, regole di convivenza, rapporto con gli altri, sostenibilità. I percorsi didattici avranno come obiettivo la costruzione di competenze di cittadinanza: - per i DIRITTI: la conoscenza di sè e dei propri bisogni, i nostri desideri e aspirazioni, i diritti nel tempo; - per le REGOLE: i ruoli e i compiti, in famiglia e a scuola, ogni luogo ha le sue regole, le regole per vivere bene; - per i RAPPORTI CON GLI ALTRI: tutti uguali e tutti diversi, i modi di vivere delle famiglie, i valori comuni; - per la SOSTENIBILITA': vivere in sicurezza rispettando l'ambiente, mangiare bene e usare bene le risorse naturali. |
La programmazione didattica è organizzata per “campi di esperienza”. Il campo di esperienza può essere definito come uno spazio di realtà entro il quale il bambino ha l’occasione di potersi manifestare attraverso il gioco e l’esperienza diretta.
I campi di esperienza non possono essere affrontati separatamente, perché sono forme diverse di conoscenza di sé e del mondo. Per questo la programmazione nella nostra scuola dell’infanzia è spesso organizzata per “sfondi”, ampi argomenti, contesti, che danno la possibilità ai bambini di esplorare tutti i campi di esperienza:
- IL SÉ E L’ALTRO
- IL CORPO E IL MOVIMENTO
- IMMAGINI, SUONI, COLORI
- I DISCORSI E LE PAROLE
- LA CONOSCENZA DEL MONDO
Il percorso educativo, nella costruzione di un progetto didattico, tiene conto dei bisogni, degli interessi e dei tempi di interiorizzazione che i bambini via via esplicitano. I docenti, con la programmazione, orientano l’azione didattica sulla base di esperienze adeguate al livello di sviluppo del gruppo e, dove necessario, del singolo.
Un ambiente relazionalmente valido, culturalmente stimolante e fondato sulla collaborazione finalizzata alla piena educazione del bambino, deve contare necessariamente su un modello organizzativo di base particolarmente efficace ed efficiente e capace di garantire la scientificità dei processi educativi posti in essere.
La programmazione per campi di esperienza si realizza in diversi modi:
- è personalizzata: mette al centro il bambino e i suoi bisogni;
- tiene conto delle disposizioni e delle conoscenze pregresse;
- organizza esperienze che aiutano il bambino ad acquisire competenze ed abilità;
- prevede che il bambino abbia un ruolo attivo e consapevole nel processo di apprendimento;
- coinvolge i diversi aspetti che concorrono all’apprendimento: cognitivo, metacognitivo, relazionale, affettivo;
- è governata da puntuali attività di verifica e di valutazione.
Un quadro di scelte e intenzionalità educative complesse che deve continuamente riorganizzare e rimodulare i suoi interventi, attraverso una verifica ed una valutazione periodica che si compie per mezzo dell’osservazione partecipe del bambino, della documentazione dell’attività svolta, del vaglio degli strumenti e degli indicatori di qualità.
DAL PENSIERO AL PROGETTO
La Scuola dell’Infanzia “Mons. A. Bacilieri” fa propri i principi contenuti nelle dichiarazioni dell’O.N.U. sui diritti dell’infanzia, quelli sanciti dalla Costituzione italiana e dallo statuto della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne cattoliche). In particolare essa propugna:
a) i diritti fondamentali di libertà e di uguaglianza;
b) il diritto alla libertà di espressione e di educazione spirituale e religiosa;
c) il diritto dei genitori ad istruire ed educare i figli e ad essere agevolati nell’adempimento dei compiti educativi;
d) il diritto alla libertà di insegnamento;
e) il diritto di Enti e privati ad istituire scuole ed istituti di educazione;
f) il dovere dello Stato di assicurare alle scuole non statali piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali.
Riferimenti normativi:
- D.M. del 3 giugno 1991, "Nuovi Orientamenti Scuola Materna";
- D.M. del 31 luglio 2007, “Indicazioni per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”;
- Regolamento ministeriale 16 novembre 2012, “Indicazioni per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”;
- Legge dell'8 ottobre 2010 n. 170, "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico";
- Indicazioni nazionali, 2012;
- Protocollo di intesa tra Regione Veneto e Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto del 10 febbraio 2014, "Protocollo di intesa per le attività di identificazione precoce dei casi sospetti di DSA";
- Legge 107 del 13 luglio 2015, “Riordini del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
- Indicazioni e nuovi scenari, 2018.
Tali disposizioni rappresentano il quadro di riferimento per l’elaborazione del curricolo e indicano traguardi per lo sviluppo delle competenze di tutti gli alunni.
Garantiscono sia l’autonomia e la specificità progettuale delle scuole sia la tenuta complessiva del sistema a livello nazionale. Le scuole procedono, e non possono non procedere, all’elaborazione del curricolo sulla base delle nuove Indicazioni per il curricolo.
Tali disposizioni regolano l’attività didattica e soprattutto la sua progettazione attraverso alcune fondamentali indicazioni:
- IL PRINCIPIO DI PARI OPPORTUNITA’. La scuola deve favorire il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti gli alunni al percorso educativo, valorizzando le esperienze e le conoscenze di ciascuno.
- LA CENTRALITA’ DELLA PERSONA. La scuola deve saper leggere i bisogni formativi, le attitudini personali, le capacità e le fragilità, le aspirazioni e le motivazioni del singolo per mettere in campo uno stile inclusivo, un progetto di accoglienza, un processo di empatia con gli alunni e con la classe.
- LA NUOVA CITTADINANZA. Le discipline costituiscono strumenti educativi e culturali per fornire valori e criteri che orientino i bambini e i ragazzi verso l’impegno civile di ciascuno per la costruzione di una società migliore.
- UN NUOVO UMANESIMO. La scuola, attraverso il superamento della frammentazione delle discipline, crea le condizioni per l’elaborazione dei "saperi" necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario.
- SCUOLA AMBIENTE DI APPRENDIMENTO. La scuola costruisce un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni.
- LA CENTRALITA’ DEL CURRICOLO. Il curricolo è lo strumento attraverso il quale la scuola, in piena coerenza con il PTOF, costruisce il percorso formativo. È progressivo, collegiale, trasversale e verticale, dai 3 ai 14 anni, implica la continuità tra ordini di scuola in un impianto unitario.
- TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, per i campi di esperienza e per le discipline, vengono individuati traguardi per lo sviluppo delle competenze. Tali traguardi rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno.
- LA VALUTAZIONE E LA DOCUMENTAZIONE. Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei Criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La valutazione assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo; precede, accompagna e segue i percorsi curricolari.
- LE FAMIGLIE. Rappresentano il contesto più influente per lo sviluppo dei bambini e, pur nella loro diversità, sono sempre portatrici di risorse che devono essere valorizzate, sostenute e condivise nella scuola. Partecipano alle fasi di informazione e formazione. Seguono la predisposizione del curricolo e del PTOF. Si confrontano e sostengono la scuola nelle scelte curricolari. Condividono e fanno propri i principi educativi e i valori della scuola. Collaborano con i docenti per la conoscenza delle caratteristiche relazionali, cognitive, fisiche, spirituali dei propri figli contribuendo alla costruzione comune di un clima che favorisce il benessere, alla proposta di un progetto educativo condiviso.